spesso la determinazione viene scambiata per una CORAZZA.

Intervista a Susanna Salvi

A cura di: Ginevra Corso, Nicola Brucoli, Carlo Settimio Battisti

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In uno scenario come quello contemporaneo, come può un’arte antica come la danza innovare e rivoluzionare ancora lo scenario culturale?

La danza è un’arte sì antica, ma in continua evoluzione. La danza è un’espressione, un linguaggio vero e proprio, che con il suo codice complesso ed armonioso può raccontare il mondo e le sue dinamiche. Una narrazione astratta eppure densa e concreta, che sa arrivare a tutti gli uomini indistintamente.
Comunicare i propri sentimenti o stati d’animo è una sfida per questo momento storico. In questo, l’espressione della danza può essere rivoluzionaria: tante volte mi hanno raccontato che trovandosi di fronte a uno spettacolo ci si può sentire liberi di piangere o di ridere o di riuscire a leggere diversamente qualche evento della propria vita. Partendo da questo processo libero si potrebbe potenzialmente entrare dentro se stessi e la propria storia dando il via a rinnovamenti profondi, cercando una connessione nuova con noi stessi. Un’occasione preziosa.

Cos’è il genio nella danza?

Il genio è l’artista che riesce ad arrivare sinceramente al cuore delle persone. Il mezzo per poter arrivare è attraverso la tecnica, una pratica che cela fatiche e difficoltà estreme di questa arte, ma garanti di interpretazioni oneste. Prima di essere ballerini siamo persone, e abbiamo un grande compito: raccontare l’animo umano. Descriverlo nelle sue sfaccettature negative e positive, nella sua piccolezza e grandezza, nei suoi limiti, ma anche nella sua forza.

La ballerina figura leggera e aggraziata deve fin dall’inizio mostrare grande forza, determinazione, sopportare fatiche e sofferenza. Qual è il compromesso più grande per chi vive fino in fondo una passione?

Le passioni sono forti: chi ne custodisce una lo sa bene. Sono quegli elementi che ti rendono capace di fare cose cui non avresti pensato mai, ti danno la forza per resistere alle peggiori tempeste, ti fanno sentire felice quando le assecondi. Come ogni cosa, anche le passioni hanno un compromesso, e possono travolgerti, se non distruggerti. 
Il compromesso è trovare l’equilibrio tra queste tendenze opposte: onorare, ossia dare il giusto peso, alla vocazione ricevuta – perché di questo si tratta per me – sapendo di essere umani, di avere i propri limiti. Non dobbiamo perdere la nostra umanità, sembra scontato ma è la chiave per essere artisti.

La ballerina di danza classica è una delle figure femminili più idealizzate e raffigurate artisticamente. Chi è veramente la donna dietro la ballerina? Quali sono i dissidi che vive una figura così determinata ed appassionata?

Quel che anima la figura della ballerina, è una potente forza che spinge ad esprimersi. Un’energia che ti invita ad uscire, uscire da te stessa ed esporti, liberarti nel movimento come in un’espressione continua.
Quel che anima una ballerina è il desiderio di essere comprese, di farsi conoscere, di essere al centro dell’attenzione. Eppure l’animo di un artista è sempre in tumulto e in agitazione, è una dimensione sensibile e per questo può essere facilmente ferito. Spesso la determinazione viene scambiata per una corazza capace di sopportare ogni colpo, ma in realtà basta molto poco perché un artista possa soffrire.